I cambiamenti climatici hanno creato condizioni favorevoli alla diffusione delle zanzare, ma anche i viaggi e le migrazioni umane e l’urbanizzazione accelerata stanno creando nuovi mini-habitat per le zanzare e in tutto il mondo stanno aumentando le epidemie di malattie trasmesse dalle zanzare come febbre gialla, dengue, zika e chikungunya stanno aumentando in tutto il mondo.
Ora lo studio “Past and future spread of the arbovirus vectors Aedes aegypti and Aedes albopictus”, pubblicato su Nature Microbiology da un folto team internazionale di ricercatori ha messo insieme questi fattori di diffusione in modelli predittivi che forniscono informazioni sulla recente estensione degli areali di due zanzare che diffondono delle malattie: l’Aedes aegypti e l’Aedes albopictus e i modelli prevedono che, se le emissioni di gas serra continueranno ai tassi attuali «Entro il 2050, il 49% della popolazione mondiale vivrà nei luoghi in cui si saranno stabilite queste specie».
Il Moritz Kraemer, del Boston Children’s Hospital e dell’Università di Oxford – principale autore dello studio insieme a Robert Reiner dell’università di Washington – Seattle, Oliver Brady della London School of Hygiene e Tropical Medicine, Jane Messina dell’università di Oxford e Marius Gilbert dell’ Universite Libre de Bruxelles – sottolnea: «Abbiamo trovato prove del fatto che se non viene intrapresa alcuna azione per ridurre l’attuale tasso di riscaldamento, si apriranno sacche di habitat in
Il team ha raccolto dati risalenti agli anni ’70 e ’80 sulla diffusione nel tempo di Aedes aegypti e Aedes albopictus in oltre 3.000 siti in Europa e negli Stati Uniti e ha anche mappato le località in base al loro stato attualità attuale come habitat per le zanzare, quindi, sulla base di vari modelli climatici, proiezioni di crescita urbana e altre variabili. Includevano anche la migrazione umana e i modelli di viaggio, utilizzando i dati dei censimenti i quelli dei telefoni cellulari, ha previsto la predisposizione di questi siti all’invazione delle zanzare 2020, 2050 e 2080.
Gli scie nziati hanno scoperto che, In tempi recenti, Aedes aegypti tende a diffondersi su lunghe distanze, mentre la diffusione di Aedes albopictus è stata più localizzata. Negli Stati Uniti, Aedes aegypti si è diffusa a nord ad un ritmo relativamente costante di circa 150 miglia all’anno. Aedes albopictus si è diffusa più velocemente tra il 1990 e il 1995; ma poi il suo avanzamento è rallentato a circa 37 miglia all’anno. In Europa, Aedes albopictus si è diffuso più rapidamente, avanzando di circa 62 miglia all’anno, velocità che negli ultimi 5 anni è aumentata a 93 miglia all’anno.
Kraemer spiega ancora: «Abbiamo osservato notevoli differenze nella diffusione di entrambe le specie di zanzare, il che ha implicazioni dirette sulle strategie di vigilanza e controllo. Ci auguriamo che queste mappe ad alta risoluzione verranno utilizzate per indirizzare la vigilanza, il controllo e l’eliminazione di queste popolazioni nocive di zanzare in specifiche aree geografiche».
I modelli elaborati dal team di ricerca suggeriscono che «Nelle attuali condizioni climatiche e densità di popolazione, entrambe le specie di zanzare continueranno a diffondersi a livello globale nei prossimi decenni». Si prevede che Aedes aegypti si diffonderà prevalentemente all’interno della sua attuale fascia tropicale, ma anche in nuove aree temperate negli Usa e in Cina, raggiungendo a nord metropoli come Chicago e Shanghai entro il 2050. Negli Usa questa diffusione dovrebbe avvenire nelle grandi aree urbane, attraverso introduzioni a lunga distanza dell’insetto. Invece, Aedes aegypti dovrebbe diminuire negli Usa centro-meridionali e nell’Europa orientale perché, secondo i modelli climatici, diventeranno più aridi. Ma la brutta notizia è che Aedes aegypti, che diffonde la malaria dovrebbe stabilirsi in Italia meridionale e in Turchia.
A diffondersi rapidamente in Europa nei prossimi 30 anni sarà Aedes albopictus, invadendo tutta l’Italia e raggiungendo alla fine ampie aree della Francia e della Germania. Inoltre questa zanzara conquisterà aree del nord degli Stati Uniti e degli altopiani del Sud America e dell’Africa orientale dove finora non è presente.
I modelli prevedono che. nei prossimi 5-15 anni, «La diffusione di entrambe le specie sarà guidata dagli spostamenti umani, piuttosto che dai cambiamenti ambientali. Ma da allora in poi, l’espansione sarà guidata da cambiamenti climatici, della temperatura e dall’urbanizzazione che creano nuovi habitat per le zanzare. E se il cambiamento climatico non sarà frenato entro il 2050, si prevede che lo spread sarà ancora maggiore».
Un altro autore dello studio, Simon I. Hay dellInstitute for Health Metrics and Evaluation dell’università di Washington – Seattle, conclude: «Con questo nuovo lavoro, possiamo iniziare ad anticipare come la trasmissione di malattie come la dengue e Zika potrebbe essere influenzata da una varietà di cambiamenti ambientali- L’integrazione di queste informazioni nei futuri scenari di rischio può aiutare i politici a prevedere gli impatti sulla salute e aiutare a indirizzare le strategie per limitare la diffusione di queste specie di zanzare, un passo essenziale per ridurre il carico di malattie».
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