Attualmente con la laurea in Medicina Veterinaria si può accedere solo alla classe di concorso A052 – Scienze,Tecnologie e Tecniche di Produzioni Animali: una inspiegabile e penalizzante limitazione rispetto ad un percorso di studi complesso e vario, le cui conoscenze spaziano dall’Anatomia e Fisiologia animale, Biologia ,Genetica, Chimica e Biochimica alla Patologia medica, alla Farmacologia e alle cliniche, all’Ispezione ed Igiene degli alimenti,alla Microbiologia, Malattie Infettive e Parassitarie ed Epidemiologia ed all’Alimentazione Animale e Zootecnia.
Queste le ragioni che sottendono la petizione promossa in questi giorni, ed ancora in corso, da un nutrito numero di giovani professionisti in vista dell’imminente scadenza del 15 giugno-31 luglio per presentare domanda di iscrizione al Concorso Ordinario Scuola Secondaria 2020.
La richiesta è quella di poter accedere alle classi:
A015 Discipline sanitarie
A028 Matematica e Scienze
A031-Scienze degli Alimenti
A034- Scienze e tecnologie Chimiche
A050- Scienze Naturali, Chimiche e Biologiche
B012 -Laboratorio Scienze e tecnologie Chimiche e Microbiologiche
Nonostante l’impegno profuso dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei medici Veterinari Italiani negli scorsi anni abbia provocato numerose interrogazioni alla Camera ed al Senato della Repubblica, non ha infatti ancora trovato risposta la richiesta di modificare il decreto del presidente della Repubblica n. 19 del 2016, relativo alle classi di concorso, per permettere ai laureati in medicina Veterinaria di accedere all’insegnamento di altre classi, come chimica agraria, scienze degli alimenti, scienze matematiche e molto altro.
La Federazione – che in argomento ha prodotto anche un ‘Position Paper’ – ha sempre sottolineato che le materie riservate ai medici veterinari appaiono assolutamente insufficienti e che è evidente la necessità di ampliare le possibilità di insegnamento per i titolari di laurea in medicina veterinaria, solo per citarne alcune, a Scienze degli alimenti, a Scienze matematiche, fisiche, chimiche e naturali. Tutto ciò sul presupposto che le materie indicate sono tutte parte integrante del bagaglio culturale di un laureato in medicina veterinaria e non esiste alcun motivo per escludere tale categoria da queste classi di insegnamento.
I recenti cambiamenti intervenuti ai vertici del MIUR offriranno alla FNOVI l’occasione per riproporre la propria azione che mira appunto a veder riconosciuto l’accesso all’insegnamento su materie per le quali la loro preparazione curricolare dei medici veterinari si rivela assolutamente idonea, quando non particolarmente indicata.
Tratto dadel 18 Maggio 2020