La scadenza della prima rata dei contributi minimi slitta al 30 settembre. Lo ha deciso il Consiglio di Amministrazione dell’Enpav in attesa del decreto attuativo del cosiddetto “anno bianco”.
Il pagamento della prima rata dei contributi minimi Enpav del 2021 “può essere effettuato fino al 30 settembre senza maggiorazione di interessi di mora”. Lo ha deciso il CdA dell’Enpav, riunitosi il 24 giugno, prolungando di due mesi la scadenza del versamento, in attesa che il Ministero del Lavoro emani il decreto attuativo dell’esonero previdenziale (“anno bianco”).
Una nota dell’Ente previdenziale, precisa che la scadenza del 30 settembre vale anche per quanti hanno richiesto la rateazione dei contributi, in quattro oppure in otto rate. Anche in questo caso non sarà applicata alcuna maggiorazione per interessi di mora.
L’atteso decreto ministeriale dovrà definire nel dettaglio criteri e modalità attuative sull’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali, una misura prevista dalla Legge di Bilancio 2021 per i professionisti iscritti alle Casse di previdenza, ma che non è applicabile senza il decreto attuativo, comportando una inedita situazione di stallo anche per le riscossioni previdenziali da parte dei rispettivi enti.
Incerta anche la platea dei destinatari dell’esonero: il decreto dovrebbe estendere l’esonero anche ai neoiscritti alle rispettive Casse nel 2020 senza applicazione dei requisiti reddituali previsti invece per tutti gli altri iscritti.
Ferme anche le procedure per presentare le domande di esonero, che dovranno essere presentate all’Enpav entro il 31 ottobre 2021, attraverso un modello online che l’Enpav potrà rendere disponibile solo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’atteso decreto a cura del Ministero del Lavoro.