Anche quest’anno l’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV ha chiesto a tutte le 165 Procure Ordinarie e alle 29 presso il Tribunale per i Minorenni, i dati relativi al numero totale dei procedimenti penali avviati nel 2010 e al numero di indagati per reati a danno animali.
Nel Rapporto Zoomafia 2011 sono analizzati i seguenti reati: uccisione di animali (art. 544bis cp), maltrattamento di animali (art. 544ter cp), spettacoli e manifestazioni vietati (art. 544quater cp), combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali (art. 544quinquies cp), uccisione di animali altrui (art. 638 cp), abbandono e detenzione incompatibile (art. 727 cp) e, infine, reati venatori (art. 30 L. 157/92).
Le risposte sono arrivate da oltre il 43% delle Procure. Il numero dei procedimenti sopravvenuti nel 2010 per reati a danno degli animali per il campione del 40% delle Procure è di 2160. Partendo da questo dato e proiettandolo a livello nazionale è possibile stabilire con una stima per difetto che nelle Procure d’Italia si aprono circa dodici fascicoli al giorno per reati a danno di animali, uno ogni dure ore.
I reati più diffusi sono quelli previsti dalla normativa sulla protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, art. 30 della legge 157/92. In totale 692 procedimenti per 830 indagati sempre per relativo al 40% delle Procure Ordinarie. Si tratta di fattispecie diverse non riconducibili tutte, stricto sensu, all’attività venatoria, poiché sono compresi, oltre ai classici reati commessi nella caccia o nel bracconaggio, anche i reati di vendita e commercio di fauna selvatica, di detenzione di specie particolarmente protette, di detenzione di animali appartenenti alla tipica fauna stanziale alpina della quale è vietato l’abbattimento, di detenzione di specie nei cui confronti la caccia non è consentita o di fringillidi in numero superiore a cinque.
“E’ opportuno ricordare – spiega Ciro Troiano dell’Osservatorio Zoomafia della LAV – che il numero dei reati ufficiali rappresenta solo una parte di quelli effettivamente compiuti. Molti reati, infatti, pur essendo stati commessi restano, per motivi vari, nascosti e non vengono registrati. Naturalmente, la quota di reati nascosti sul totale di quelli reali – il cosiddetto numero oscuro – varia a seconda del tipo di reato, soprattutto in funzione della sua gravità. Il reato di maltrattamento di animali per sua natura ha un numero oscuro altissimo”. Un altro aspetto da considerare è che in generale sono di più i reati denunciati a carico di ignoti che quelli registrati a carico di autori noti. Se si considera poi che, notoriamente, i processi celebrati che arrivano a sentenza sono poco meno del 30 per cento, e di questi solo la metà si concludono con sentenza di condanna, i crimini contro gli animali che di fatto vengono puniti con sentenza sono solo una minima parte rispetto a quelli realmente consumati – conclude Troiano”.
Si registrano 1326 procedimenti sopravvenuti nel 2010 in 67 Procure Ordinarie, per i reati di uccisione, maltrattamento e detenzione di animali in condizioni incompatibile con la loro natura. Nel 2009 erano 1693 i procedimenti registrati, ma in un numero maggiore di Procure, 80.
Il reato di abbandono di animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività, punito dal primo comma dell’art.727 cp, mira a reprimere un fenomeno che coinvolge, secondo stime ufficiali, circa 130mila animali l’anno. Nel 2010 sono sopravvenuti complessivamente 366 procedimenti penali per l’art.727 cp, (dati riferiti, come detto, al 40% delle Procure Ordinarie). Se si considera che l’articolo 727 cp punisce anche la detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e non solo l’abbandono di animali, il numero dei casi di abbandono denunciati risulta davvero insignificante. Si tratta sicuramente di una risposta repressiva inefficace, secondo la LAV, e per nulla dissuasiva per un reato così diffuso. Discorso simile per l’analisi del reato di uccisione di animali, punito dall’art. 544bis del codice penale.
Si conferma inoltre l’esistenza dei “reati virtuali o fantasma” ovvero di reati che esistono solo di fatto ma che vengono contestati raramente, sempre in base al campione del 40% delle Procure. E’ il caso degli articoli 544quater cp, spettacoli e manifestazioni vietati, per il quale risultano 5 procedimenti sopravvenuti (erano 8 nel 2009), e 544quinquies cp, combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali per il quale i procedimenti sopravvenuti sono 3 (5 nel 2009).
Tratto dadel 03 Novembre 2011