Lo studio “Transfer of Immunity from Mother to Offspring Is Mediated via Egg-Yolk Protein Vitellogenin” pubblicato da Heli Salmela e Dalial Freitak (Centre of Excellence in Biological Interactions, Università di Helsinki) e Gro V. Amdam ( Arizona State University e Norwegian University of Life Sciences), potrebbe aver svelato uno dei misteri della natura: quello della trasmissione dell’immunità tra gli insetti.
Infatti, come spiegano i ricercatori su Plos Phatogens, «Agli insetti mancano gli anticorpi, i portatori della memoria immunologica che le madri vertebrate madri possono trasferire la loro prole. Tuttavia, è stato dimostrato che una madre insetto che devono fronte patogeni possono preparare il sistema immunitario della loro progenie. Fino ad oggi, è rimasto enigmatico come insetti raggiungere specifico preparazione immunitario trans-generazionale, nonostante l’assenza di immunità basata sugli anticorpi».
Lo studio dimostra che questo è possibile grazie ad un legame con gli elicitori immunitari che vengono poi trasportati da una proteina tuorlo d’uovo, chiamata vitellogenina, che è in grado di legarsi a diversi batteri e molecole patogene.
I ricercatori hanno utilizzato frammenti di Escherichia coli esca per dimostrare come vitellogenina sia necessaria per il trasporto degli licitori immuni alle uova e dicono che «Questi risultati aiutano a capire come gli insetti combattono gli agenti patogeni e possono essere utili per la protezione degli insetti ecologicamente ed economicamente importanti, come l’ape, che abbiamo usato come specie modello». Infatti il meccanismo è stato documentato anche per Paenibacillus larvae, il patogeno della peste americana che fa strage di api e che è pericoloso anche per l’uomo
Insomma, le api e altri insetti hanno una sorta di vaccinazione naturale e la Gro Amdam spiega che «Il processo grazie al quale le api trasmettono l’immunità ai piccoli è sempre rimasto un mistero: ora abbiamo scoperto che il veicolo è il più semplice che si possa immaginare: il cibo”. La nostra incredibile scoperta è resa possibile da 15 anni di ricerca sulla vitellogenina».
Lo studio ha suscitato subito grande interesse, tanto che lo ha ripreso anche Science, la cui edizione italiana evidenzia che «In una colonia di api, la regina lascia raramente l’alveare, e le operaie, in particolare le foraggiatrici, devono procurarle il cibo raccogliendo polline e nettare nell’ambiente. Con il foraggiamento, le api possono essere infettate da alcuni patogeni, che si trasmettono poi alla pappa reale, il cibo prodotto appositamente ed esclusivamente per la regina. Una volta ingeriti, i patogeni raggiungono il corpo grasso dalla regina, l’equivalente del fegato per l’organismo delle api. Al momento della riproduzione, alcun frammenti dei batteri si legano a una proteina, la vitellogenina, che viene trasmessa attraverso il sangue alle uova in fase di sviluppo. Grazie a questo processo, la discendenza risulta vaccinata: il sistema immunitario dei piccoli è già preparato ad affrontare le malattie che troverà nell’ambiente appena dopo la nascita».
La scoperta apre la strada alla realizzazione dei vaccini per insetti impollinatori, che con la loro attività permettono di produrre il 35% del nostro cibo e che sono in calo in tutto il mondo a causa dei pesticidi, dei patogeni e della distruzione degli habitat.
Tratto da
del 04 Agosto 2015