«Proprio come gli esseri umani, i ratti sono in grado di stimare un errore temporale nelle loro azioni». A dirlo è lo studio “Rodents monitor their error in self-generated duration on a single trial basis” pubblicato su PNAS dal polacco Tadeusz Władysław Kononowicz dell’ Instytut Psychologii Polska Akademia Nauk e dalle francesi Virginie van Wassenhove e Valérie Doyère del CNRS e CEA dell’Université Paris-Saclay, che apre nuove strade per identificare i meccanismi e le strutture neuronali alla base della rappresentazione interna del tempo.
Al CNRS ricordano che «Grazie alla sua capacità di introspezione, l’essere umano è in grado di stimare la durata delle sue azioni. Quando esegue un determinato compito temporale, può valutare la sua prestazione e correggersi per fare meglio la prossima volta». Il nuovo studio ha scoperto che questa capacità non è esclusiva della specie umana: ha dimostrato per la prima volta ne sono dotati anche i ratti.
Gli scienziati francesi e polacchi hanno sviluppato un compito comportamentale nel quale i ratti hanno imparato a premere una leva per almeno 3,2 secondi. In una seconda fase, due erogatori consegnavano una ricompensa nelle mangiatoie in base alle prestazioni dell’animale: se eseguiva il compito con un errore basso, appena superiore a 3,2 secondi, riceveva cibo nella mangiatoia a sinistra e in caso di differenza maggiore, in quella di destra.
I topi potevano così apprendere che il lato premiato dipendeva dalla loro precisione.
Dopo, i roditori potevano scegliere tra i due distributori, ma la ricompensa veniva distribuita solo quando avevano scelto l’alimentatore. Risultato: i topi hanno scelto il lato destro, ovvero quello corrispondente al loro errore temporale – “preciso” per il distributore di sinistra o “non preciso” per quello di destra – e questo tanto più velocemente se erano fiduciosi di trovarci il cibo.
I ricercatori spiegano questo comportamento con l’esperienza passata degli animali (storia delle ricompense ottenute), ma anche con l’analisi dei ratti delle loro performance: «Ad ogni test, i roditori valutavano la precisione con cui avevano svolto il compito. richiesto e sono stati in grado di eseguire l’error monitoring, il monitoraggio degli errori».
All’Université Paris-Saclay concludono: «Dimostrando questa capacità nei ratti, questo lavoro apre la strada a nuovi metodi di ricerca sugli animali nell’ottica di una migliore comprensione di questi fenomeni nell’uomo. In che modo il cervello valuta gli errori temporali? Questa domanda fondamentale delle neuroscienze è alla base dei processi di apprendimento. La ricerca futura potrà così approfondire la conoscenza fondamentale dei meccanismi e delle strutture cerebrali coinvolte nella nostra rappresentazione interna del tempo».
Tratto da del 25 Febbraio 2022