Lo studio “Discovery of super–insecticide-resistant dengue mosquitoes in Asia: Threats of concomitant knockdown resistance mutations”, pubblicato su Science Advances da team internazionale di ricercatori guidato da Shinji Kasai del National Institute of Infectious Diseases del Giappone (NIID), illustra la scoperta di zanzare altamente resistenti ai comuni insetticidi sia in Vietnam che in Cambogia.
Insetti come le zanzare Aedes aegypti sono un vettore per dengue, febbre gialla, chikungunya, Zika, malartia e altre malattie e per combatterle sono state sviluppate una serie di sostanze chimiche volte a uccidere o respingere le zanzare, la maggior parte delle quali sono piretroidi che colpiscono il sistema nervoso centrale della zanzara. Il nuovo studio, al quale hanno collaborato altre istituzioni scientifiche giapponesi e ricercatori di Vietnam, Cambogia, Singapore, Taiwan, Indonesia e Ghana, ha «Trovato prove dell’evoluzione delle zanzare in Vietnam e Cambogia per diventare altamente resistenti ai piretroidi».
Esemplari di zanzare sono stati raccolti sul campo in Vietnam, Indonesia, Ghana e Taiwan e poi i ricercatori le hanno spruzzate con la permetrina, un piretroide comunemente usato in tutte le aree in cui sono stati raccolti i campioni, e hanno scoperto che «Solo il 20% delle zanzare raccolte dal Vietnam è morto. I tassi di mortalità delle zanzare negli altri campioni erano quelli previsti».
Questa mutazione era già stata osservata in precedenza, ma mai con una frequenza così elevata in una popolazione di zanzare. Il nuovo studio ha anche riscontrato un’estrema resistenza a due diversi insetticidi spruzzati nella capitale cambogiana Phnom Penh, dove le zanzare avevano più di una mutazione che conferiva loro resistenza. Un insetticida spruzzato a Phnom Penh ha ucciso solo il 10% delle zanzare, mentre l’altro non ne ha uccise nessuna.
La resistenza agli insetticidi nelle zanzare è una crescente preoccupazione per la salute pubblica, anche perché, a causa del cambiamento climatico, dell’urbanizzazione e della globalizzazione, Aedes aegypti e altre specie stanno aumentando di numero ed estendendo i loro areali. Il nuovo studio è un campanello d’allarme e ci dice che gli sforzi per combattere le zanzare dovranno essere adattabili tanto quanto lo sono le zanzare. Lo studio riecheggia anche i rischi evidenziati dalla pandemia e dall’evoluzione della SARS-CoV-2: il Covid-19 è mutato ripetutamente in modi che ne migliorano la trasmissibilità e gli consentono di eludere gli anticorpi prodotti dalla vaccinazione o da una precedente infezione.
In un’email inviata al Washington Post, Kasai, direttore del dipartimento di entomologia medica al NIID, scrive: «Credo che il nostro lavoro ci aiuterà a capire che l’evoluzione è una forza potente. Sebbene questa mutazione nelle zanzare sia ancora confinata nel sud-est asiatico, Aedes aegypti è una forte viaggiatrice. Depone uova che possono sopravvivere per mesi in condizioni asciutte ed è potenzialmente in grado di diffondersi attraverso le rotte commerciali globali, Le zanzare Aedes possono vivere ovunque. A loro piacciono i contenitori artificiali per l’acqua, inclusi barattoli, pneumatici usati, bicchieri di plastica, bacinelle e cialde. Penso che sia impossibile eliminare questi contenitori d’acqua».
Lo studio fa notare che sebbene la mutazione non sia stata rilevata da nessun’altra parte nel sud-est asiatico al di fuori di Vietnam e Cambogia, «Potrebbe diffondersi in altre aree dell’Asia, dove potrebbe diventare una minaccia senza precedenti per il controllo della febbre dengue e di altre malattie trasmesse dalle zanzare. Negli ultimi 50 anni i casi di Dengue sono aumentati di 30 volte e i modellisti stimano che ci siano 390 milioni di infezioni annuali» e aggiungono: «Altri paesi dovrebbero iniziare a testare la resistenza per determinare la vera entità del problema».
Kasai conclude: «E’ improbabile che le zanzare con questa mutazione prosperino in aree che non utilizzano insetticidi piretroidi. E questo ci ha offerto una visione d’insieme della lunga guerra tra umani e zanzare, una visione che non presuppone che gli insetti saranno in qualche modo completamente eradicati. Tutti gli organismi vivono come ingranaggi su questo pianeta e potrebbero essere necessari per sostenere il pianeta. Penso che il mondo più desiderabile sia quello in cui le zanzare possono essere controllate nella misura in cui le persone non debbano sentire il rischio di malattie trasmesse dalle zanzare».