Il giorno 10 dicembre 2008 sono stati segnalati alcuni casi in Italia di sindrome emolitica uremica malattia molto rara caratterizzata da anemia, piastrinopenia ed insufficienza renale acuta.
La malattia nella maggior parte dei casi è legata ad una infezione gastrointestinale provocata da batteri quali l’Escherichia Coli, o la Shigella Dysenteriae che si è ipotizzato essere presente nel latte crudo.
Lo stesso giorno il Settore Salute Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali emanò l’Ordinanza ” Misure urgenti in materia di produzione, commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana” che il giorno14 gennaio 2009 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (GU n. 10 del 14-1-2009 ) e ha una validità di 24 mesi.
Nell’Ordinanza è stato stabilito che la possibile commercializzazione di latte crudo può avvenire solo attraverso l’impiego di macchine erogatrici riportanti sul frontale la scritta in rosso: «prodotto da consumarsi dopo bollitura».
La stessa scritta, nel caso in cui l’erogatore del latte crudo abbia un sistema di imbottigliamento, dovrà comparire sull’etichetta dei contenitori.
Viene ad essere esclusa la possibilità di poter consumare in loco il prodotto.
La data di scadenza del latte deve essere indicata dal produttore e non può superare i 3 giorni dalla data della messa a disposizione del consumatore e deve essere sua cura indicare che il prodotto può essere consumato solo dopo previa bollitura.