E’ noto che gli animali si curano, si ubriacano e si drogano mangiando determinate piante o frutta fermentata, ma di recente gli scienziati hanno cominciato a studiare la zoofarmacognosi, cioè l’auto-medicazione consapevole degli animali ed è così che Holly T Dublin, una delle più note ed importanti esperte di elefanti del mondo e presidente dell’Iucn/Ssc African Elephant Specialist Group ha fatto una scoperta eccezionale: le elefantesse riescono a indurre e facilitare il travaglio per far nascere i loro cuccioli
La Dublin ha passato un anno ad osservare un branco di elefanti nel Parco nazionale dello Tsavo, in Kenya, e teneva sotto controllo anche una femmina incinta che, dopo un anno di normale alimentazione, si è spostata lontano dal sito di foraggiamento del branco, non alimentandosi fino a che non ha trovato un piccolo albero appartenente ad una specie imparentata con la borragine. La Dublin fino ad allora non aveva mai visto nessun elefante nutrirsi di quella pianta, invece l’elefantessa incinta ha divorato interamente l’albero fino alle radici. Poi la femmina di elefante è tornata ad alimentarsi normalmente, ma quattro giorni dopo ha dato alla luce un cucciolo sano.
Anche se la Dublin pensava che il comportamento dell’elefantessa fosse strano, non gli ha dato eccessivo peso: negli elefanti la gravidanza dura circa 22 mesi e il collegamento della strana alimentazione con il parto avvenuto dopo 4 giorni sembrava un’ipotesi molto debole. Ma quando la Dublin ha cercato di capire quali fossero le proprietà di quella pianta ha cambiato idea, ha infatti scoperto che un infuso fatto con le foglie e la corteccia di questa particolare specie sembrano indurre contrazioni uterine, infatti viene spesso bevuto dalle donne keniote sia per indurre il travaglio che per abortire. La stessa cosa succede con pianti simili nel bacino del Mediterraneo ed in altre aree del pianeta, sia per indurre il parto che per favorire l’aborto. Quindi l’osservazione della Dublin indica che gli elefanti potrebbero utilizzare una pianta della famiglia delle boraginaceae esattamente allo stesso scopo.
Ma se le femmine degli elefanti utilizzano questa pianta per facilitare il parto, come hanno fatto ad acquisire queste conoscenze medico/erboristiche?
Gli esperti sottolineano che quella degli elefanti è una società matriarcale nella quale le femmine anziane insegnano a quelle più giovani le tecniche di sopravvivenza e dove trovare cibo ed acqua. E’ possibile che questa conoscenza “medica” sia passato dalle anziane alle giovani generazioni. Ma è anche possibile che il comportamento sia istintivo: quando un’elefantessa è in ritardo con il parto, potrebbe scattare la “voglia” di questa pianta normalmente ignorata, proprio gli esseri umani desiderano cibi ricchi di vitamine o di calorie quando hanno fame.
Ma non è forse così che probabilmente gli umani hanno scoperto Le “medicine”?