Con il parere favorevole dell’Istituto superiore di sanita’, il Ministero della Salute (Ordinanza 12 novembre 2011, in vigore dal 12 dicembre) ha prorogato le disposizioni per la prevenzione del rischio di infezione da Escherichia coli.
Vengono così’ mantenute le disposizioni in materia di produzione e commercializzazione di latte crudo destinato al consumo umano, quali validi strumenti per l’abbattimento del rischio di infezione da Escherichia coli (VETEC) nell’uomo connesso al consumo di latte crudo e per la tutela della salute pubblica. Continua ad essere obbligatorio, pertanto, riportare sulle macchinette erogatrici e sulle bottiglie l’indicazione che il latte crudo deve essere consumato previa bollitura; permane, inoltre, il divieto di somministrazione di latte crudo nell’ambito della ristorazione collettiva.
Le misure varante nel 2008 e successivamente prorogate, hanno consentito all’ISS di evidenziare una riduzione in termini percentuali dei casi di sindrome emolitica uremica associati al consumo di latte crudo proprio a partire dal 2009, anno di entrata in vigore delle misure di prevenzione, rispetto a quelli registrati negli anni precedenti.
Nel 2010 le disposizioni sono state integrate con il divieto di produzione di gelati con latte crudo, in imprese registrate ai sensi del Regolamento (CE) 852/2004, anche qualora si riforniscano di latte crudo direttamente dal produttore primario. L’utilizzo di latte crudo non sottoposto ad adeguato trattamento termico nella produzione di gelati comporta i medesimi rischi per la salute del consumatore connessi all’assunzione diretta dello stesso. Di conseguenza, l’operatore del settore alimentare ha l’obbligo di sottoporre a pastorizzazione il latte crudo utilizzato per la preparazione di gelati.
Tratto dadel 14 Dicembre 2011