È stato respinto l’emendamento (proposto da Enrico Zanetti di Scelta Civica) che chiedeva di differire di un anno l’obbligo per i liberi professionisti di adeguarsi alle nuove disposizioni previste dal Decreto Sviluppo bis (art. 15, D.L. n. 179/2012) che reca l’obbligo di dotarsi di POS (point of sales) dal 1° gennaio 2014.
La partita però è ancora aperta, dal momento che in questi giorni la Commissione Bilancio della Camera sta votando gli emendamenti al disegno di Legge di Stabilità 2014, che approderà in Aula la prossima settimana.
Dall’inizio del nuovo anno tutti i soggetti esercenti l’attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi, anche professionali, saranno obbligati ad accettare pagamenti tramite carte di debito, come i bancomat, mentre la disposizione non riguarda le carte di credito e le altre tipologie di pagamenti elettronici.
In assenza di rinvio, l’obbligo di Pos scatterà il 1° gennaio 2014, ma chi non si mette in regola non rischia alcuna sanzione, dal momento che mancano i decreti di attuazione della disposizione – che dovrebbero essere emanati dal Ministro dello Sviluppo economico e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze – contenenti le indicazioni circa gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini, anche in relazione ai soggetti interessati e, di conseguenza, le sanzioni per il mancato ottemperamento.
La disposizione va a combinarsi con quella, contenuta nel D.L. n. 201/2011, che ha vietato i pagamenti in denaro contante tra soggetti diversi in un’unica soluzione di importo superiore o uguale a mille euro. L’obbligo del POS per i professionisti, nell’intento del Legislatore, segna una ulteriore spinta alla diffusione dell’utilizzo degli strumenti elettronici di pagamento, quale metodo per il contrasto all’uso del denaro contante, e dunque all’evasione fiscale.
Il mondo ordinistico ha espresso compatto la propria contrarietà alla previsione: installare un Pos significa spendere circa 100 euro a cui si aggiunge il pagamento all’istituto di credito di appoggio di un canone mensile con costi che si aggirano sulle 30 euro, insieme ad una commissione tra l’1 e il 3 per cento per ogni pagamento eseguito con Pos. Una cifra considerevole se si tengono in conto le spese che oggigiorno devono sostenere i professionisti.
Tratto da Ufficio Stampa