Con il tempo, i gatti possono riconoscere il contenuto di nutrienti nel cibo e quindi selezionare gli alimenti per arrivare alla composizione desiderata. Infatti, secondo lo studio “Balancing macronutrient intake in a mammalian carnivore: disentangling the influences of flavour and nutrition”, pubblicato su Royal Society Open Science da Adrian Hewson-Hughes e Alison Colyer del Walthman Centre for Pet Nutrition, e da Stephen Simpson e David Raubenheimer, del Charles Perkins Centre della School of Biological Sciences dell’università di Sydney, ha rivelato che, mentre inizialmente il sapore è importante, i gatti imparano a scegliere il loro cibo in base ai nutrienti, piuttosto che dal sapore.
A quanto pare, i gatti preferiscono mangiare cibi con un rapporto preferenziale di proteine e grassi di 1 -0,4 , il che si traduce in circa 50 – 50 in termini di percentuale di energia assunta da proteine e grassi.
Il principale autore dello studio, Hewson-Hughes, ha detto a Discovery News che «I gatti possono presentare neofobia. Questo significa che sono disposti a provare un cibo che è nuovo o diverso per il loro cibo normale, che può farli apparire schizzinosi».
La ricerca ha anche scoperto che i gatti e visoni hanno esigenze e manie alimentari quasi identiche: sono entrambi noti ipercarnivori, dato che si sono evoluti per mangiare una dieta fatta quasi esclusivamente carne, al contrario degli onnivori come cani. In natura, mangiare un nuovo cibo può portare a disturbi di stomaco o a malattie e avvelenamenti, quindi la neofobia per i gatti rappresenta un vantaggio quando si cibano al di fuori del loro sicuro ambiente domestico.
Al Walthman Centre for Pet Nutrition dicono che «Lo studio conferma che con il tempo i gatti capiscono il contenuto proteico e di grassi nel loro cibo e regolano la sua assunzione per ottenere un target ratio di questi nutrienti».
Il team di ricercatori britannici e australiani hanno offerto ai gatti cibo con diversi rapporti di grassi e proteine aromatizzate a base di pesce, coniglio o arancio. La prima volta che ha presentato ai gatti questi cibi, i felini hanno mostrato una preferenza basata sul sapore, gli alimenti avevano approssimativamente lo stesso rapporto grasso-proteine: i gatti hanno preferito il pesce, il coniglio è stato la loro seconda scelta e l’ arancio è stato di gran lunga l’ultima scelta. Ma con il passare del tempo hanno capito la composizione nutrizionale ed hanno selezionato i cibi per arrivare al giusto target di proteine e grassi, indipendentemente dal sapore degli aromi aggiunti.
Come risultato, alcuni felini hanno mangiato di più cibo all’ arancio, che aveva il giusto target proteine – grassi, di quelli che hanno continuato a consumare cibo aromatizzato al pesce e al coniglio senza un rapporto dei nutrienti così preciso. Per ora, come i gatti possono rilevare questo rapporto rimane un mistero. Per scrivere il suo libro “Feline Internal Medicine” di prossima uscita, Martha Cline, una veterinaria specializzata in nutrizione clinica del Red Bank Veterinary Hospital, ha recentemente analizzato cosa comprano i proprietari dei gatti per alimentare i loro felini e dice che anche per le linee guida ufficiali del National Research Council and Association of American Feed Control i gatti non avrebbero sempre abbastanza proteine nella loro dieta: «Si pensa che il fabbisogno proteico dei gatti adulti per mantenere la massa magra sia più alto. I gatti nutriti con una dieta ricca di proteine per 2 mesi in uno studio si sono mantenuti con una massa corporea magra in buona salute, mentre i gatti nutriti con diete con un contenuto di proteine moderato o basso non se la sono cavata altrettanto bene».
Un’ altra ricerca ha scoperto che i gatti domestici percepiscono il gusto dell’ amaro a livello molecolare, il che permette loro di rilevare ingredienti non graditi con incredibile precisione. Questo potrebbe ulteriormente aiutare a spiegare il motivo per cui i felini sono così spesso schizzinosi riguardo a particolari prodotti alimentari e medicine.
Per quanto riguarda il motivo per cui i felini sembrano andare pazzi per cibi ad alto contenuto di carboidrati, potrebbe essere che, come per il cibo-spazzatura per gli esseri umani, sia dovuto a golosità a breve termine, condizionamento e anche per noia.
Hewson-Hughes ha detto che alcuni cibi alla lunga possono rappresentare una vera e propria minaccia per i gatti: alcuni costituiscono circa il 10% del fabbisogno calorico giornaliero del gatto.
Il cibo per gatti al gusto di arancia, non arriverà nei negozi molto presto, ma la nuova ricerca apre la strada a diverse ricette di cibo per gatti che contengano il giusto rapporto proteine-grassi che piace ai felini domestici.
Hewson-Hughes ha detto che «I risultati hanno implicazioni per lo sviluppo degli alimenti per gatti. Questa ricerca ha permesso a Mars Petcare di capire di più sullo sviluppo di alimenti per gatti con sia con sapori che con la composizione dei nutrienti opportuna, che assicuri che i gatti continuino a mangiare cibi a lungo termine. Questo a sua volta incrementa quello che già sappiamo sulla nutrizione. In primo luogo, un alimento per gatti ideale dovrebbe fornire un’alimentazione completa e bilanciata: fornire tutti i nutrienti essenziali, tra cui vitamine, minerali e macronutrienti per mantenere in salute il vostro gatto. Sulla base della scoperta fatta da questo studio, un alimento ideale ha bisogno il giusto equilibrio di proteine e grassi e deve anche essere attraente per un gatto in termini di sapore, aroma e consistenza. Abbiamo ancora molto da imparare prima di comprendere appieno tutti i fattori che influenzano la scelta del cibo nel gatto».