Prima relazione congiunta dell’UE sulla resistenza agli antimicrobici nei batteri zoonotici che interessano esseri umani, animali e alimenti. Redatta dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), la relazione segnala che una resistenza agli antimicrobici è stata osservata in batteri zoonotici come Salmonella e Campylobacter, i quali possono essere causa di malattie infettive trasmissibili fra animali ed esseri umani e possono trovarsi negli alimenti.
La relazione presenta inoltre dati sulla resistenza agli antimicrobici in batteri non patogeni come i batteri indicatori E. coli e gli Enterococchi, che generalmente non provocano malattie negli esseri umani.
La relazione fornisce un contributo importante all’attuale lavoro in corso a livello europeo e i risultati saranno presi in considerazione dalla Commissione europea per elaborare le prossime proposte di azione per combattere la resistenza agli antimicrobici.
La relazione, basata su dati del 2009, mostra che un’elevata percentuale di Campylobacter negli esseri umani è resistente alla ciprofloxacina, un antibiotico fondamentale per il trattamento di patologie umane e appartenente al gruppo dei fluorochinoloni. Anche negli animali si è constatato che una percentuale elevata o moderata di Salmonella (nei polli), Campylobacter ed E. coli non patogeno è resistente a questo antibiotico.
Percentuali modeste di Salmonella negli esseri umani e di Salmonella ed E. coli negli animali si sono rivelate resistenti alle cefalosporine di terza generazione, un tipo di antibiotico ritenuto essenziale in medicina umana dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Principali conclusioni della relazione – Animali
- Negli animali anche il Campylobacter ha mostrato alti livelli di resistenza alla ciprofloxacina, in particolare nei polli (46 % per il Campylobacter jejuni e 78 % per il Campylobacter coli) nonché nei suini (50 % per il Campylobacter coli).
- Salmonella: negli animali alti livelli di resistenza sono stati registrati per ampicillina, tetraciclina e sulfonamide nei suini e nella carne di maiale (42-60 %), nei bovini (38-40 %) e nei polli e nella carne di pollo (28-33 %). Un livello di resistenza moderato alla ciprofloxacina è stato registrato nei polli e nella carne di pollo (circa il 20 %).
- L’E. coli non patogeno ha registrato alti livelli di resistenza a tetraciclina, ampicillina e sulfonamide in maiali e polli, mentre l’E. coli si è rivelato resistente alla ciprofloxacina nei polli (47 %) e anche nei maiali (12 %). La presenza di resistenza alle cefalosporine di terza generazione si è rivelata ancora bassa.
Tratto dadel 13/07/2011
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