QUANDO E PERCHÉ È OPPORTUNO CHE IL CTU SIA UN MEDICO VETERINARIO

Recentemente la FNOVI ha assistito a designazioni di consulenze tecniche d’ufficio (CTU) improprie, se non inopportune, perché finalizzate all’accertamento di fatti che invece avrebbero richiesto la specifica competenza del medico veterinario.
Questa circostanza ha fornito lo spunto per condividere alcune considerazioni sul processo e sul ruolo dei “consulenti”, definiti anche “ausiliari del giudice”.
In una nota diramata ai Presidenti degli Ordini provinciali è stato ribadito “che il Medico Veterinario per le sue conoscenze specifiche, è il professionista che, in tema di sanità e benessere animale (in ciò ricomprendendo anche il comportamento, la clinica, l’allevamento e le sue tecniche, le produzioni in relazione alla fisiologia dell’animale, alla valutazione di lesioni causate da incidenti o aggressioni di altri animali), oltre che per valutazioni in ordine alla sicurezza degli alimenti di origine animale e delle produzioni zootecniche, può fornire un parere tecnico competente ed efficace”.

Per quanto soddisfatta dell’attenzione sino ad oggi mostrata dai competenti Uffici Giudiziari, la Federazione ha così voluto “sottolineare la necessità che i Medici Veterinari diventino gli interlocutori di riferimento – C.T.U./Periti/C.T.P. – nominati in tutte le fattispecie che, direttamente o indirettamente, riguardino gli animali, gli alimenti di origine animale e le produzioni zootecniche nel superiore interesse della giustizia”.
Una nota in argomento è stata inoltre trasmessa alle Procure della Repubblica presenti sul territorio nazionale.

Tratto dall’Ufficio Stampa del 9 Gennaio 2013