Con decorrenza ed efficacia “immediata”, il Ministero della Salute ha emanato il decreto di autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso veterinario «Vitamin K1 Laboratoire TVM, 10 mg/ml» per il trattamento di emergenza nei cani dell’avvelenamento da anticoagulanti rodenticidi, prima di iniziare il trattamento orale. Il Decreto n. 69 del 5 luglio 2010 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 luglio.
Titolare dell’AIC (n. 104187012) è la Società francese Laboratoire TVM; le confezioni autorizzate sono in blister contenente 6 fiale da 5 ml, il principio attivo fitomenadione 10,0 mg. Il periodo di validita’ del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di tre anni, dopo la prima apertura il medicinale deve essere usato immediatamente e non conservato. La dispensazione potrà avvenire soltanto dietro presentazione di ricetta medico-veterinaria non ripetibile, in copia unica.
L’importanza e la necessità di disporre della specialità veterinaria in questione aveva suscitato un dibattito all’interno della categoria medico veterinaria che aveva portato ad interessare la Direzione Generale del Farmaco Veterinario. L’Associazione sollevava questioni di responsabilità medica in assenza di uno specifico rimedio terapeutico e di farmacovigilanza.
La stessa nel suo dossier sull’uso in deroga del farmaco veterinario, nella disamina delle difficoltà generate dall’uso a cascata aveva segnalato, già il 22 aprile 2010 durante il tavolo tecnico di confronto con il Ministero, lo specifico problema della Vitamina K.
Dal convegno di Pescara ad oggi, sembra dunque che alcuni problemi sollevati dalla FNOVI quali l’uso in deroga del farmaco nella specie bufalina, la necessità di riaffermare la presenza del Veterinario in apicoltura e le tematiche inerenti la terapia della varroatosi, i chiarimenti in merito alla detenzione dei farmaci in deroga e ad alcune registrazioni, l’autorizzazione per la vitamina K1 ed altri ancora, abbiano incontrato l’attenzione del Ministero fino ad arrivare a produrre soluzioni concrete.
Nel cogliere con soddisfazione questi segnali positivi, la FNOVI rimane tuttavia consapevole che moltissimo rimane ancora da fare ed intende per questo proseguire il suo impegno per un ruolo dignitoso e professionale del Medico veterinario, attore principale ma anche spesso vittima designata di un impianto normativo vessatorio, iniquo e spaventosamente burocratizzato a favore della crescita della consapevolezza di tutti i suoi operatori per una farmacosorveglianza efficace ed intelligente e una farmacovigilanza che decolli in Italia, allineandosi ai livelli europei, senza mai rinunciare agli obiettivi della legge in merito a sicurezza alimentare, sanità e benessere animale.
In questo percorso viene riaffermata la necessità della partecipazione di tutti i colleghi che si sollecitano a compilare il sondaggio sul farmaco